TEMPIO DI APOLLO
Lungo la sponda del lago d'Averno si può ammirare ciò che rimane di un imponente edificio in opera laterizia, una grandiosa sala termale, coperta da una cupola, ormai interamente crollata, che misurava circa 38 mt. di diametro, di poco inferiore a quella del Pantheon a Roma. Al piano inferiore si distinguono quattro nicchie absidate semicircolari e quattro nicchie rettangolari, una delle quali aperta verso il lago.
Al piano superiore si aprivano una serie di grandi finestroni arcuati. Lungo il perimetro dell’edificio, a questa quota, sia all’interno che all’esterno, si sviluppava un ripiano, a forma di loggia, che consentiva un punto di vista privilegiato. Verosimilmente, tutta questa immensa sala era una grande piscina di acque termo-minerali, scomparse a causa del bradisismo.
Per la sua particolare forma, in origine deve essere stato un tempio dedicato secondo alcuni ad Apollo, secondo altri a Nettuno, ad Acate ed a Mercurio. Con molta probabilità esso era dedicato a Plutone per i particolari riti espiatori che si svolgevano, il sacrificio di animali, rigorosamente di colore nero, così come riportato nell’Eneide.

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