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CAMPI  FLEGREI  PATRIMONIO  DELL'UMANITA'

Il primo Giugno del 2006 il Ministero dell'Ambiente e della protezione del territorio ha inviato presso il segretariato dell'UNESCO - World Heritage Center (WHC) la richiesta di candidatura dei Campi Flegrei per il riconoscimento del sito come patrimonio dell'umanità. Il sito, quindi, è iscritto nella Tentative List, nella categoria "sito naturale" in attesa che il lungo e complesso iter portato avanti dal Comitato del Patrimonio Mondiale in collaborazione con l'ICOMOS,  l'IUCN e l'ICCROM si concluda.

Esso, già parte del Parco Regionale dei Campi Flegrei, comprende l'area dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, le isole flegree (Ischia, Procida e Vivara) nonché le aree occidentali del Comune di Napoli. I Campi Flegrei sono candidati in particolare per l'esteso fenomeno del bradisismo. Manifestazione vulcanica che interessa l'area dei Campi Flegrei mediante movimenti verticali del terreno sia positivi che negativi di diversa intensità a seconda delle zone.

Movimenti generati da deformazioni del terreno, evidenziati dalla presenza lungo la costa di numerosi resti romani e medievali sotto il livello del mare, per citarne alcuni,  (Baia sommersa e il Parco sommerso di Gaiola) ovvero il Serapeo (Tempio di Serapide di Pozzuoli) dove la presenza sulle  tre colonne più alte, fino a 7 metri dal pavimento di questo antico mercato, di fori generati dal Lythodome (mollusco marino che si annida nella roccia), dimostra inequivocabilmente l'entità del fenomeno.

Questa ciclica deformazione è strettamente legata al grande vulcano (supervulcano) noto come la Caldera dei Campi Flegrei, che comprende la città di Napoli per la parte occidentale del suo golfo e la baia di Pozzuoli fino a Capo Miseno. Caldera che negli ultimi 15.000 anni ha determinato nella parte centrale un sollevamento di circa 90 metri e che in tempi moderni si è limitata ad un escursione massima di circa 2 metri.

Oltre alla singolarità di questo fenomeno, riscontrato solo in alcune altre aree del mediterraneo ma di minore entità e superficie (vedi l'isola di Thera distrutta da un'eruzione nel XIV secolo che ha comportato movimenti verticali presso la costa dell'isola di Creta e di quella meridionale del Peloponneso), l'area è di grande interesse per il suo patrimonio archeologico che rappresenta anche una sorta di "unità di misura" del detto fenomeno del bradisismo.

Patrimonio archeologico, in via di ulteriore cura e valorizzazione, che documenta l'importanza avuta nelle storia dell'area flegrea a partire dalla fondazione di Cuma divenuta una delle città stato più importanti e ricche della Magna Grecia grazie alla sua posizione geografica e alla sua estesa e florida campagna, passando per Pozzuoli con il suo porto, il più importante del mondo conosciuto di allora che l'ha resa la città più cosmopolita del mediterraneo, l'unica ad avere contemporaneamente due anfiteatri funzionanti e la costa tra le più ricercate per secoli dalla nobiltà romana oltre che per i bagni di mare e i prodotti ittici anche per la concentrazione di fenomeni vulcanici secondari utilizzati per i servizi termali (sorgenti di acqua calda e stufe naturali) nonché sede della prestigiosa flotta romana.

Queste particolarità fanno dei Campi Flegrei un'area di notevole interesse e di fatto già naturale patrimonio dell'umanità, con un deciso incremento di visitatori provenienti da tutto il mondo e ben relazionata con altri siti riconosciuti dall'UNESCO come Napoli e Pompei. L'istituzione poi della Città metropolitana di Napoli ha dato nuovo impulso al medesimo riconoscimento per i Campi Flegrei e al rilancio dell'area.

Si sta provvedendo, infatti, ad individuare itinerari alternativi e complementari nell'ambito di una visione strategica del territorio orientata verso una economia circolare centrata sul turismo che metta in connessione tutti i Comuni della Città metropolitana di Napoli. Si auspica, quindi, un'accelerazione dell'iter di studio da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale per l'inserimento dei Campi Flegrei nella lista dei siti patrimonio dell'umanità.

SIAMO FELICI DI COMUNICARE CHE:

Il Parco sommerso di Baia è il primo sito italiano a ricevere il riconoscimento UNESCO come “buona pratica” (Best Practice) per la Protezione del Patrimonio culturale subacqueo.
Nella riunione degli Stati Membri della Convenzione UNESCO 2001, tenuta nelle scorse settimane nella sede di Parigi, il sito italiano è stato riconosciuto come modello, non solo di tutela, ma anche di gestione e valorizzazione di un patrimonio straordinario.


“Il Parco sommerso di Baia è un formidabile e originale palinsesto di memoria” dichiara Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei “una palestra di sperimentazione di metodi e tecniche, un luogo di valorizzazione integrata e innovativa, il teatro di un’esperienza unica per un pubblico sempre più vasto. Il riconoscimento UNESCO gratifica il nostro lavoro quotidiano, onora la storia di tutela, ricerca e valorizzazione, condotta negli ultimi anni, e ci sprona ad andare avanti nel percorso tracciato.”


Non possiamo che condividere la grande soddisfazione per essere riusciti a portare il Parco sommerso di Baia a questo importante risultato, che ci piace leggere come il riconoscimento di un lavoro corale, svolto negli ultimi decenni, dal personale del Ministero, dalle Istituzioni ed Enti di ricerca con i quali si è collaborato, dai professionisti che lavorano con noi, dalle donne e dagli uomini degli operatori autorizzati a condurre visite al Parco, che ogni giorno animano questa bellezza!

Tratto dalla pagina facebook del Parco Archeologico dei Campi Flegrei

La Piscina Mirabilis e tutti i monumenti del Parco Archeologico dei Campi Flegrei fanno parte della rete Unesco dei Musei dell'Acqua (Global Network of Water Museums Unesco-IHP.

 

IL TEMPIO CIMMERO

 

IL MISTERO DEL TEMPIO CIMMERO

Le acque flegree, il termalismo, l'Averno, la Sibilla Cumana e il c.d. tempio di Apollo immaginato.

di Ferdinando Gangemi

"Per fare chiarezza sul mitico antro, sull'ubicazione del detto tempio e forse svelare aspetti ignoti sulla figura della Sibilla Cumana".

 

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